I formati delle piastrelle
Qual è il formato di piastrella più adatto ai diversi ambienti della casa e ai vari stili d’arredo? “Sfogliamo” insieme le ultime tendenze in fatto di rivestimenti per pavimenti e pareti.
- Piccoli formati “classici”: quelli quadrati 10x10 e 20x20 cm posati anche in diagonale e quelli rettangolari (10x20 cm) anche diamantati appartengono ad uno stile d’arredo tradizionale, che predilige ritmi regolari e fughe ampie, pensiamo ai pavimenti in cotto, alle maioliche, ai rivestimenti in ceramica e a quelli in marmo.
- Grandi lastre in gres. Si affermano come prodotti di ultima generazione dal punto di vista estetico e tecnologico, hanno forte impatto visivo e grande potere architettonico, poiché generano una superficie decorata, moderna e continua, caratterizzata da fughe ridotte di pochissimi millimetri. Si parte da formati quadrati più “gestibili” di 60x60 o 75x75 cm a maxi formati rettangolari da 150x300 cm. Fanno parte di questa categoria anche le lastre slim dall’esiguo spessore (gres porcellanato laminato), perfette da posare sopra vecchi rivestimenti. Dove utilizzarle? Nei grandi ambienti e negli spazi dalla geometria regolare.
- Formati esagonali, tipici delle cementine, che donano un tocco elegante e vintage all’ambiente, in quanto rappresentano la rivisitazione moderna di un formato classico di inizio ‘900, che riprende decorazioni d’ispirazione liberty e decò. Stanno benissimo in cucina, sia a terra che a parete e in bagno, da affiancare a una pavimentazione in legno. Sono bellissime quando creano un tappeto a terra che spezza la continuità della composizione. Nulla toglie di utilizzarle in tutta la casa, magari con motivi decorativi floreali delicati o geometrici dalle tonalità più soft, al fine di evitare un effetto ridondante.
- Mosaico in vetro o in ceramica, è il mini formato per eccellenza (ogni tessera montata su rete misura 20x20 o 50x50 mm circa) perfetto per il rivestimento del bagno, da utilizzare a tutta parete o solo per creare un motivo decor ricorrente su un rivestimento in mattonelle. I suoi punti di forza? Eleganza e ricercatezza che rimandano a lussuose spa a cinque stelle da ricreare in casa propria.
- Formati medi, spesso rettangolari (25x50/75 e 15/30x60 cm), una via di mezzo tra le grandi lastre e i formati piccoli. Sono estremamente versatili e sono adatti anche agli ambienti outdoor. L’idea originale è quella di combinare piastrelle con misure diverse e di utilizzare più schemi di posa (differenziando così ambienti a diversa destinazione d’uso) per ideare un movimentato effetto ritmico che scongiurerà un risultato scontato ed eccessiva uniformità.
Pavimentare la casa con il gres porcellanato
Il gres porcellanato è un rivestimento in ceramica evoluto sotto il profilo prestazionale ed estetico. Le mattonelle in gres si ottengono attraverso un processo che miscela e pressa diverse materie prime, come: argille, caolini e sabbia, attraverso la cottura in forni ad altissime temperature, parliamo di 1150/1250° C. Il risultato? Un materiale dalla massa compatta e omogenea per tutto il suo spessore.
Ma perché il gres è così tanto utilizzato? Ecco le caratteristiche salienti:
- alta resistenza al calpestio, all’usura, ai prodotti chimici e alta impermeabilità, doti che rendono i pavimenti e i rivestimenti in gres porcellanato particolarmente adatti ad ambienti interni sottoposti a forte logorio (ambienti industriali, commerciali, pubblici), a spazi esterni e zone umide (bagni e cucine);
- estrema varietà estetica, riguardante non solo colori, formati e finiture, ma anche effetti decorativi, capaci di imitare in modo impeccabile: legno, pietra, marmo, metalli, tessuto, resina, cemento, ecc.;
- costo medio. In base al formato, alla lavorazione, alla decorazione, possiamo trovare in commercio piastrelle anche a meno di 20 euro/mq, come pure prodotti che costano oltre 100 euro/mq, accontentando così tutte le tasche.
Pro e contro delle mattonelle in ceramica
Per ceramica si intende una categoria di rivestimenti tradizionali, spesso artigianali e pregiati, come la maiolica e la terracotta. Questa nasce dalla cottura di argille attraverso due diversi tipi di processi che permettono di distinguere le piastrelle in: monocottura e bicottura.
Nella monocottura si giunge al prodotto finito con un unico passaggio in forno; con la bicottura occorrono invece due cicli di cottura ad alte temperature: inizialmente avviene la creazione del biscotto (lo strato di supporto), poi con la successiva cottura si crea lo strato superficiale smaltato.
Cerchiamo di capire quali elementi caratterizzano le mattonelle in ceramica:
- sono dei prodotti delicati, di facile rottura, spesso adatti solo ai rivestimenti murari;
- non sono colorate in massa, lo si nota nell’accidentale sbeccatura delle piastrelle, in cui si osserverà la differenza di finitura tra lo strato di supporto e quello superficiale;
- hanno un grande potere decorativo soprattutto quando parliamo di prodotti lavorati a mano e realizzati in modo artigianale. Si consiglia il loro utilizzo per creare una superficie decor speciale, dal forte impatto estetico, in un angolo particolare della casa, come può essere il rivestimento della cucina o del bagno, il top del lavabo, o perché no per rivestire le alzate dei gradini della scala;
- sono impermeabili, facili da pulire e non temono le macchie;
- hanno un’alta varietà di prezzo d’acquisto. A seconda del grado di difetto della mattonella si distinguono tre diverse varianti qualitative: prima, seconda e terza scelta;
- si tratta di prodotti non rettificati che non permettono fughe sottili e non consentono di creare quindi superfici continue.
Il cotto tra tradizione e country
Il cotto è un materiale tradizionale, dall’origine molto antica e considerato oggi molto pregiato soprattutto se fatto a mano. È un prodotto ceramico che nasce dalla cottura dell’argilla e l’Italia ne è un importante produttore, tanto che possiamo distinguere il cotto: toscano, umbro, fiorentino, veneto e siciliano.
Ha una colorazione che vira dal giallo al rosso, passando per l’arancione e il rosa e ciò dipende dal tipo di argilla e dalla percentuale di ossigeno presente durante la cottura. Per il suo aspetto rustico e ruvido al tatto è considerato un pavimento tipico di ambienti in stile classico e rurale, ma rappresenta una finitura di contrasto in ambienti dal carattere moderno.
Ecco le caratteristiche delle piastrelle in cotto:
- alta porosità e quindi un’alta assorbenza all’acqua e alle macchie, che ne rendono delicata la manutenzione, che deve essere costante e accurata;
- un’estetica raffinata e senza tempo, connotata da ampie fughe, bordi non rettificati, sfumature cromatiche, diversi schemi di posa in opera e vari formati da mescolare anche tra loro;
- buona resistenza meccanica, durevolezza e resistenza al gelo, che le rendono adatte anche come pavimenti esterni.